presenta
Scenografie a cura di : Classe IV di scenografia dell’Accademia delle Belle Arti
Lo spettacolo scritto da Laura Masielli fa riferimento ad un episodio realmente accaduto, raccontato più con l’occhio del poeta che quello di un cronista.
Crudeltà e delicatezza si mescolano insieme per assumere i tratti di racconto pieno di sentimento che nell’incedere della storia ti fa vivere le stesse emozioni dei personaggi descritti.
La madre in carcere con un figlio di appena due anni vive sia l’angoscia di doversi staccare da lui non appena ne compirà tre e sia il rimorso di aver sbagliato e di non essere stata in grado di fargli vivere una vita normale, una vita da bambino.
La volontaria che va a prendere il bambino ogni sabato mattina per portarlo al mare o al bioparco e poi con grande sofferenza, a fine giornata, lo riporta in carcere.
La vicina di cella, anarchica e rivoluzionaria ed il bambino che aspetta con impazienza l’arrivo del sabato per dare forma concreta all’immaginazione.
Il lavoro pone a se ed agli altri, interrogativi pressanti, domande senza risposta e soprattutto se possa essere considerato giusto che bambini così piccoli debbano vivere i primi anni della loro vita in carcere.
Maurizio Bonardo